Conviene realmente installare un impianto fotovoltaico?

Le condizioni per guadagnare o comunque per risparmiare con il fotovoltaico sono cambiate negli ultimi anni. Fino al 2013, infatti, l'installazione di un sistema solare produrre energia elettrica aveva una buona convenienza, esisteva un incentivazione statale chiamata "conto energia". Questo sistema garantiva, per 20 anni, una remunerazione annuale a seconda della quantità di energia elettrica prodotta con l'impianto fotovoltaico.

Si riceveva un bonifico a fine anno a seconda di quanta elettricità avevamo prodotto. Con questo sistema il comparto ha avuto un grandissimo impulso in Italia e sono nati campi agricoli trasformati in serre fotovoltaiche un po' dappertutto.  Sono spuntati moduli anche sui tetti e nelle abitazioni. Oggi le cose sono un po' cambiate e la domanda che tutti si pongono e la seguente:

Conviene realmente installare un impianto fotovoltaico nel 2020?



Ha senso montarli senza la remunerazione degli incentivi statali? Cerchiamo di capirne qualcosa in più .

Partiamo da un fatto: La fine degli incentivi. È vero che il conto energia non esiste più, ma allo stesso tempo, i prezzi dei pannelli fotovoltaici sono drasticamente scesi. Se prima ci volevano € 20.000 per un impianto da 3 kW oggi ne bastano 5000 compreso inverter e montaggio. 

La spesa investita per l'acquisto la recuperiamo facilmente nello stesso periodo di un tempo. È vero che non ci sono più i vari conti energia ma esistono ancora ad esempio le detrazioni fiscali del 50%.
La legge di stabilità ha prolungato fino a fine 2020 la possibilità di detrarre il 50% delle spese sostenute per l'acquisto di un impianto fotovoltaico spalmabili in 10 anni. A partire dal 2016 passerà al 36%, salvo nuove proroghe. Questo è vero anche se la nostra installazione non ricade in una ristrutturazione edilizia, possiamo quindi tranquillamente installare un impianto anche se non dobbiamo fare lavori in casa.

Cosa significa una detrazione del 50%. Bisogna ovviamente fare la dichiarazione dei redditi, ovvero avere un reddito percepito durante l'anno, altrimenti non ha senso. Significa che in 10 anni possiamo portare in detrazione, ovvero scalare dalle tasse, il 50% di quello che abbiamo speso. Facciamo un esempio: se il nostro impianto ci è costato € 10.000, il 50% di tale somma è € 5000. Ogni anno, per 10 anni sulla dichiarazione dei redditi possiamo detrarre € 500. Un bel risparmio fiscale. Possiamo portare la cifra in detrazione non solo noi, ma anche il nostro coniuge (in parti uguali), l'usufruttuario della nostra casa, oppure anche l'affittuario. Insomma detrazioni che sono disponibili per tutti.

Guadagnare con Grandi impianti fotovoltaici


Non è poi vero che non si può più guadagnare con il fotovoltaico si chiama RITIRO DEDICATO, vedi sul portale GSE, la possibilità che data a chi produce energia con fonti rinnovabili, fotovoltaico incluso, di venderla a terzi. C'è tutto un meccanismo, difficilmente spiegabile, per calcolare quanto si incassa. In pratica il Gestore dei servizi energetici stabilisce dei prezzi minimi minimi a cui deve essere venduta l'energia elettrica a terzi.

Questi prezzi variano a seconda della stagionalità e della fascia oraria in cui è ceduta la corrente elettrica. È chiaro che in estate, quando gli impianti di produzione fotovoltaici sono al massimo, la remunerazione sarà più bassa rispetto all'inverno. Comunque sappiate che questa è una possibilità, ovvero diventare produttori di energia elettrica e venderla a chi è vicino a voi in modo naturale e guadagnarci sopra.


Guadagnare con piccoli impianti casalinghi


Per chi invece decide di montare un piccolo impianto per la propria casa è importante dimensionarlo in base a quelle che sono le esigenze energetiche della propria famiglia. Dopo aver recuperato i soldi con le detrazioni fiscali possiamo partecipare allo scambio sul posto.

Significa che l'energia che produciamo giù durante il giorno è che non consumiamo la immettiamo in rete. Il gestore la rivende a terzi e ci concede un credito che possiamo spendere da lui durante la notte per acquistare energia elettrica quando il nostro impianto non produce. In pratica pareggiamo i conti.

Non dobbiamo più spendere soldi durante l'anno o quasi, per l' energia elettrica. Facciamo due conti. Prendiamo le nostre bollette e vediamo che spesa abbiamo durante l'anno. Una famiglia di quattro persone mediamente può spendere € 800 durante di energia elettrica . 

Se pensiamo che tutto l'investimento iniziale lo recuperiamo in quattro o cinque anni con il trucchetto delle detrazioni fiscali ne vale veramente la pena e quindi la convenienza c'è. Dopodiché i pannelli fotovoltaici continueranno a produrre energia elettrica anche per 20-30 anni.

Infatti dopo vent'anni i produttori danno una garanzia sull'80% della potenza iniziale, non dicono che i pannelli solari non funzioneranno più, ma che le loro prestazioni decadranno. Significa che potremmo andare avanti anche per trent'anni quarant'anni ad produrre energia elettrica, basta dare un'occhiata alle proprie calcolatrici solari, se ne avete in casa, continuano funzionare nonostante sono degli anni 80.

Consigli sui Moduli Fotovoltaici cinesi

I pannelli fotovoltaici made in China hanno un po' rivoluzionato il mondo delle energie rinnovabili rendendo accessibili i moduli a tutti coloro che erano interessati all'installazione di un impianto. I prezzi sono stati la chiave di volta, così bassi che hanno costretto i produttori europei ed asiatici ad allinearsi facendo scendere il costo per kilowatt. I dazi istituiti dall' UE hanno riequilibrato le cose, ma confrontandoli con prodotti nostrani, mantengono ancora un lieve vantaggio. Attualmente i prezzi dei pannelli per watt sono abbondantemente sotto 1 euro, con picchi di 0,8 euro. Significa che un modulo da 270 watt costa 200 euro.

La qualità è buona e tante case produttrici cinesi hanno anche uffici di distribuzione in Italia, la garanzia sui moduli è la stessa di altri brand piú affermati: 10 anni sul prodotto e 25 sull' 80% dell' efficienza.

Senza contare che nella top 10 mondiale, per quel che riguarda la produzione, quasi tutte le posizioni sono occupate marche made in China. Cerchiamo da vedere nei dettagli quali sono le migliori case del sol levante per quel che riguarda la produzione di moduli fotovoltaici in silicio cristallino e thin film.




Trina Solar: primo produttore al mondo. La serie DC05A Honey ha un'efficienza che raggiunge il picco del 16,5% su moduli da 270 watt. Mentre i Quadmax possono essere montati su tetto per un'efficienza massima del 16,8%. I moduli PC14 per grandi impianti hanno la doppia certificazione IEC 1000V e UL 1000V.

Yingli Solar: hanno uffici a Roma in Via Antonio Salandra, 18 e in catalogo ci sono la serie Panda con rendimento del 16,5% e per la serie YGE l'efficienza arriva al 17,7%, per l'utilizzo in progetti commerciali, residenziali.

Renesola: quotata alla borsa di New Yoirk è un altro gigante cinese nella produzione di moduli fotovoltaici che vanno da una potenza minima di 5 ad una massima di 320 watt. La serie erie Virtus e Virtus 2 arriva ad un 16% di efficienza.

Suntech: altro grande produttore. Non solo moduli, ma anche impianti ibridi per la produzione di acqua calda e corrente elettrica, inverter. Il modulo STP315-24/Vem arriva al 16,2% di efficienza per un prezzo di circa 300 euro, meno di 1 euro per watt.

Jinko Solar: distributore italiano per questa casa cinese. Non solo muduli ma anche sistemi di fissaggio, arrivano ad efficienza che sfiorano il 17% per un costo di circa 0,9 euro per watt.

Hanwha-Qcells: la società cinesa si è trasformata in Q-CELLS. Il modulo Q.ANTUM arriva al 17,1% di rendimento ed ha la tecnologia delle celle Q.ANTUM. Il design di queste celle, che ha fatto segnare record mondiali, è stato sviluppato per raggiungere migliori prestazioni in condizioni reali di funzionamento anche in caso di minima intensità dei raggi solari.

Prezzi dei Pannelli Fotovoltaici nel 2020

I prezzi dei pannelli fotovoltaici sono in costante diminuzione e anche per il 2020 il trend verso il ribasso continua. La discesa non è marcata in maniera così progressiva come è accaduto negli anni degli incentivi del Conto Energia, quando i produttori facevano fatica a stare dietro alle richieste e sul mercato sono arrivati tantissimi prodotti, specialmente cinesi.

Ad ogni modo i costi negli ultimi 10 anni sono calati in maniera drastica. Se un impianto da 3 kilowatt, compreso inverter, contatori, staffe e montaggio costava nel 2005 circa 25mila euro, oggi siamo intorno ai 6000 euro e anche meno. Un bel cambiamento. E' vero che l'investimento si poteva recuperare grazie ai generosi incentivi governativi, ma anche oggi ci sono alcun accorgimenti che prevedono di risparmiare, ad esempio le detrazioni fiscali, Ne parleremo più avanti nell' articolo, per ora concentriamoci sul prezzo dei moduli fotovoltaici.



L'instituto Fraunhofer, una delle bibbie del settore delle rinnovabili, ha pubblicato un interessante studio che può essere interamente leggibile a questo indirizzo. Il costo di un kilowatt prodotto con il solare in Germania è arrivato a 9 centesimi per kilowatt del 2015 rispetto ai 40 del 2005.
Pv Magazine, altro portale di riferimento per il fotovoltaico, ha pubblicato l'andamento dei prezzi per il 2015. Come si vede dal grafico qui sotto siamo arrivati, almeno in Germania, ad un costo per watt di 60 centesimi, In Italia i prezzi sono più alti di circa il 15 percento, a questo bisogna aggiungere l'iva. Siamo comunque sotto 1 euro.



Significa che un modulo da 300 watt costa circa 280-300 euro. Ci riferiamo a prodotti di media qualità, ovviamente se prendiamo a riferimento pannelli ad alto rendimento come Sunpower o Panasonic il prezzo cresce. Scende invece se montiamo moduli cinesi che anche se soffrono dei dazi doganali, hanno sempre un grande appeal economico, ovvero costano qualcosina in meno, vedi Trina o Yingli.

Un impianto fotovoltaico però non è composto solo da moduli, ci vuole l'inverter (trasforma l'energia elettrica da continua ad alternata per essere utilizzata dai dispositivi casalinghi), il contatore, cavi, staffe di fissaggio e montaggio.

L'inverter ha un costo di circa 40 centesimi a kilowatt, per cui uno adatto ad un sistema da 3 Kwp costa circa 1200 euro. Alla fine arriviamo alla soglia dei 5000-6000 euro per un impianto completo. Non male se pensiamo che dieci anni fa costava il triplo.

Conviene installare un impianto fotovoltaico senza incentivi?
Una volta i pannelli costavano di più ma si guadagnava grazie alla remunerazione del Gse del Conto Energia. Da luglio 2013 i fondi sono terminati, per tutto il 2015 però ci sono le detrazioni fiscali del 50% che passeranno al 36%, salvo proroghe,dal primo gennaio 2016.

Un impianto in pratica lo paghiamo la età: ed esempio spendiamo 6000 euro, il 50% sono 3000 euro. Ogni anno, per 10 anni, possiamo detrarre dalla dichiarazione 730-740-Unico 300 euro. E' un bel risparmio.

La corrente elettrica che non auto consumiamo durante il giorno la reimmettiamo in rete (scambio sul posto), il gestore se la rivende e ci riconosce un credito che possiamo spendere per acquistare corrente di notte, quando l'impianto al buio non produce. Altro risparmio. Il fotovoltaico ancora conviene , anche se avete pochi metri quadri di spazio per l'installazione. Bastano infatti 8 mq per montare un sistema da 1 Kwp che produce, in centro italia, circa 1300 Kw di energia elettrica l'anno.

Quanto si risparmia con un Impianto Fotovoltaico

Come tutti ben sappiamo gli incentivi legati agli impianti fotovoltaici sono terminati. L'ultimo conto energia, il quinto, si è esaurito nell'estate del 2013. I 6,7 miliardi messi a disposizione infatti dal GS sono andati esauriti. 

Da allora le tariffe incentivanti ventennali, vera forza trainante del settore fotovoltaico negli ultimi 10 anni, non esistono più . È ancora possibile risparmiare con il fotovoltaico e guadagnare con il solare? Esiste una convenienza nell'istallazione su terreni agricoli o sul nostro tetto di casa? 

Questa è la domanda che tutti si pongono, ovvero se valga la pena ancora spendere soldi per un impianto fotovoltaico utile a trasformare energia solare in corrente elettrica. 

Nel 2015, attualmente, la legge di stabilità (legge numero 190) approvata il 23 dicembre del 2104 dal governo Renzi ha prolungato per tutto l'anno le detrazioni fiscali del 50% e la cosa bella è che non è necessario eseguire una ristrutturazione edilizia per usufruire di questo tipi di incentivi fiscali se compriamo un sistema fotovoltaico (lo ha ribadito l'agenzia delle entrate con la risoluzione 22e).



Quindi se noi spendiamo ad esempio € 10.000 per un impianto fotovoltaico, il 50%, corrispondente a € 5000 possiamo recuperarlo sulle dichiarazione dei redditi. Ogni anno, per 10 anni, possiamo portare in detrazione il 50% della spesa, quindi € 5000, ovvero € 500 ogni anno .

Si tratta di un bel risparmio fiscale che può essere recuperato non solo dall' intestatario della casa ove insiste l'impianto, ma anche, in parti uguali dai conviventi. Ovviamente bisogna essere percettori di reddito. Ma non è finita qui: durante il giorno l'energia che non consumiamo, che non è assorbita da le nostre utenze elettriche, possiamo immetterla in rete (sistema dello scambio sul posto). 

Il gestore energetico la rivenderà ad altri clienti, riconoscendoci un bonus, un credito da riscuotere durante la notte, quando invece i nostri pannelli solari non producono energia. In quel momento noi possiamo quindi avere energia elettrica gratuita. 

Quanto Risparmiamo con i pannelli fotovoltaici:



A questo punto facciamo due conti: un impianto da 3 kWp che occupa circa 20-25 mq (a seconda del rendimento di ogni modulo, vedi articolo sulla marca dei pannelli solari) installabile sul tetto oppure su terreno agricolo ci fa produrre in centro Italia, circa 4000 kW l'anno di energia elettrica

Al sud Italia sarà di più, circa 4500, a nord Italia un po' di meno circa 3500 kW l'anno. Calcolando che ogni kilowatt di energia elettrica ci costa mediamente € 0,20 di euro capiamo bene che ogni anno, al centro Italia, ad esempio a Roma, possiamo ricavare € 800 di energia elettrica. 

In parte la consumeremo da soli, in parte la acquisteremo, ovvero il GSE ci riconoscerà dei crediti per comprare l'energia durante la notte. Calcolando che un impianto da 3 kWp costa circa € 6000, lo paghiamo nella realtà € 3000 grazie al giochino delle detrazioni fiscali, abbiamo un ritorno di investimento di circa il 20 25% l'anno. Meglio di tante altre forme di investimento.

Guadagnare col Fotovoltaico:

il Gse, Gestore dei servizi Energetici, ci permette anche di vendere l'energia elettrica che produciamo. Non solo con il fotovoltaico, ma con qualsiasi altra fonte di energia rinnnovabile come l'eolico, il geotermico, l'idaulica.
Si chiama Ritiro dedicato la procedura e permette la rivendita per impianti con potenza inferiore a 10 MVA. Il prezzo di vendita al kilowatt ora è però imposto dal Gse, secondo una tabella che viene rinnovata di semestre in semestre ed è influenzata dalla zona climatica dell' impianto e dalla stagione in cui l'elettricità viene venduta, oltre che nella fascia oraria. 

Impianti Fotovoltaici con Storage


Possiamo anche decidere di non utilizzare lo scambio sul posto e utilizzare tutta l'energia senza cederla. In questo caso però avremo bisogno di un sistema con accumulo, ovvero far uso di batterie al litio o al piombo per stoccare la corrente elettrica da utilizzare durante la notte. Questo sistema sta prendendo piede, specialmente in quelle zone dove ci sono spesso blackout, in questo modo infatti abbiamo la piena e totale indipendenza energetica. Dobbiamo mettere in conto però una spesa maggiore per l'acquisto delle batterie, solitamente le piombo-acido, che sono, tra l'altro, parecchio ingombranti e hanno una vita limitata ad una decina di anni, dopodichè iniziano a perdere progressivamente la loro capacità di stoccaggio..

La maggior parte delle batterie in uso oggi come detto sono le piombo-acido, le stesse della auto. Esistono anche quelle agli ioni di litio (Li-ion), che troviamo anche nella maggiorparte degli apparati elettronici. Funzionano grazie al movimento degli ioni di litio dall'elettrodo negativo verso l'elettrodo positivo durante la scarica. Rispetto alle più vecchie all' idruro di nichel-metallo (NiMH) e quelle al piombo, l'avvento delle batterie Li-ion ha portato molti vantaggi. Hanno una densità di energia molto più alta, nel senso che possono immagazzinare molta più energia per peso . Batterie Li-ion perdono inmoltre la loro carica a un ritmo molto più lento quando non sono in uso. Costano però di piú.

Quindi il nostro investimento iniziale lo recuperiamo in circa 4-5 anni, dopodiché avremo energia praticamente gratis. Ricordiamo che i pannelli solari continuano ad essere validi e a funzionare anche dopo 20-25 anche trent'anni. I produttori di pannelli infatti garantiscono una potenza dell'80% anche dopo vent'anni con un decadimento di circa lo 0,6% della potenza ogni anno.