Impianti Fotovoltaici Off Grid rendersi autonomi energeticamente

Quello di rendersi autonomi energeticamente, di non dover pagare la bolletta passando per il gestore energetico è un po' il sogno di tutti. Fino ad oggi non ci abbiamo mai pensato, eravamo troppo occupati ad installar un impianto fotovoltaico per godere degli incentivi ventennali del Conto Energia, ma ora che è tutto finito ritornano prepotentemente le opzioni off grid.



Molti installatori infatti stanno proponendo delle soluzioni standalone, ovvero impianti fotovoltaici staccati dalla rete elettrica, off grid appunto (a differenza di on grid), che possano rendere autonoma, almeno dal punto di vista energetico, un'abitazione.

Questa soluzione è già realtà in posti dove la corrente elettrica proprio non può arrivare. Pensiamo a baite situate in posti remoti di alta montagne, a barche, camper, oppure in zone rurali, povere, come quelle dell' Africa. E' tutto ok quando c'è il sole. L'irraggiamento solare tramite i nostri pannelli fotovoltaici produce energia elettrica che noi prontamente utilizziamo. Basta non superare il consumo di corrente che in quel momento produciamo.

Il problema è : ma quando il sole non c'è più? Durante i pomeriggi invernali e la notte come facciamo? Bisogna per forza "stoccare" l'energia prodotta durante il giorno nelle batterie. La differenza fra un impianto off-grid e uno on-grid, sta proprio nelle batterie.

Le batterie hanno rappresentato un po' il tallone di Achille per chi ha voluto rendersi autonomo energeticamente. Costano, sono ingombranti e hanno una vita limitata. Ultimamente le cose sono cambiate e la tecnologia va avanti, si spera che in un futuro prossimo i prezzi si abbassino sempre di più e che le batterie supportino sempre maggiori cicli di ricarica.

Allo stato attuale delle cose gli impianti standalone proposti fanno uso di batterie al piombo acido, quelle comunemente utilizzate per alimentari i motorini di avviamento delle auto. Il loro prezzo, rilevato da Solar Buzz, è di circa 0,158 euro per watt. Significa che batterie per "stoccare" 1 kwp costano 158 euro. In realtà dobbiamo sempre sovrastimare la potenza di cui abbiamo necessità. In ogni caso, sempre secondo Solar Buzz, rappresentano il 15% circa dei costi di un impianto fotovoltaico.



Per le batterie c'è tutto un mondo a parte. Dobbiamo però sapere che le batterie hanno un ciclo di vita di ricarica limitato, stimato tra 3mila e 4mila cariche. Batterie più costose sono quelle agli ioni di litio, utilizzate anche per i nostri apparecchi elettronici, ma allo stato attuale sono ancora troppo care.

Insieme alla batteria gli installatori forniscono anche il "regolatore di carica", apparecchio fondamentale perchè regola il flusso di corrente elettrica inviata dai pannelli fotovoltaici verso le batterie, evitando picchi che brucerebbero queste ultime ed evitando anche che si scarichino completamente. 

Insomma, attualmente gli impianti fotovoltaici off-grid non sono da consigliare. E' vero che gli incentivi del conto energia sono terminati ma ci sono le detrazioni fiscali e lo "scambio sul posto (il gestore ci prende l'energia in più che produciamo durante il giorno e ce la ridà di notte)" che ci permettono di "ammortizzare" le spese sostenute. A meno che non abitiate in una zona in cui spesso e volentieri ci sono blackout, in questo caso un impianto standalone è la soluzione migliore.

Mettiamo anche in conto che le batterie sono ingombranti e che vanno stivate in un posto asciutto e fresco. Il vantaggio di installare un sistema fotovoltaico standalone off-grid potrebbe essere realistico se il prezzo di acquisto dell' energia elettrica dovesse schizzare in alto. Ci vorrebbe però una crisi energetica che al momento non ci auguriamo e che, comunuqe, comporterebbe una serie di altre problematiche.

Ci sono alcune aziende che propongoo impianti solari con batterie integrate. E' il caso dell' italiana Albasolar e di Solon che, con il sistema Soliberty propone sistem con batterie piombo-gel in 4 teglie con ptenze da: 3,3 kWh - 6,7 kWh - 8,5 kWh - 10 kWh, 

Installare un Impianto Fotovoltaico senza Incentivi

I fondi del decreto ministeriale del 5 luglio 2012 per il quinto conto energia si sono esauriti quest'estate. I 6,7 miliardi messi a disposizione dal Governo non ci sono più ed, in attesa di un sesto conto energia, chi vuole installare un impianto lo deve fare non contando sugli incentivi. Questa notizia potrebbe abbattersi come una scure per tutti coloro che hanno deciso di puntare sulle energie rinnovabili, ma secondo gli installatori, le richieste continuano ad essere alte.

Merito di una rinnovata sensibilità "verde" degli italiani, stanchi di vedersi arrivare aumenti sulla bolletta delle luce, ma anche delle detrazioni fiscali del 50%. Grazie all'entrata in vigore del decreto legge numero 63 del 4 giugno 2013, sono state rinnovate ed ampliare le detrazioni fiscali per ristrutturazioni edilizie. In questo ambito ricadono anche le installazioni di impianti fotovoltaici residenziali che godono fino al 31 dicembre 2013 di detrazioni del 50% che dal primo gennaio 2014 scenderanno al 36%.

Aggiornamento: la legge di stabilità (legge numero 147 del 27 dicembre 2013 pubblicato in G.U.Supplemento ordinario 87) ha previsto lo slittamento al 31 dicembre 2014 della scadenza delle ristrutturazioni edilizie che comprendono anche l'installazione di pannelli fotovoltaici. La nuova legge del 23-12-2014, numero 190, ha prorogato l'iniziativa fino al 31 dicembre 2015.

Che cos'è una detrazione:
si tratta di uno sconto fiscale sulle tasse che paghiamo. Innanzitutto bisogna percepire un reddito, sul quale andremo a pagare le tasse. Durante la primavera, quando compiliamo il 730 o modello Unico, possiamo scontarci il 50% della spesa sostenuta. Ad esempio: impianto costato 7mila euro, possiamo detrarre la metà, ovvero 3500 euro. Lo possiamo fare in 10 anni per rate di uguale importo, quindi 350 euro ogni anno in detrazione.

Non serve ristrutturare casa:
come ben specificato dalla risoluzione 22e dell' Agenzia delle Entrate gli impianti fotovoltaici possono essere installati anche in "assenza di opere edilizie propriamente dette", non devono quindi ricadere all' interno di una ristrutturazione edilizia.
La risoluzione specifica che l'impianto deve essere utilizzato "per far fronte ai bisogni energetici dell’abitazione (cioè per usi domestici, di  illuminazione, alimentazione di apparecchi elettrici ecc.) e quindi l’impianto  deve essere posto direttamente al servizio dell’abitazione dell’utente", non quindi per fini commerciali. Ecco perchè la detrazione RIGUARDA SOLO IMPIANTI CON UNA POTENZA MASSIMA DI 20KW. Il massimale di spesa però passa da 48mila euro a 96mila euro.

Quanto costa un impianto:
i prezzi per il 2015 sono calati ancora. Un sistema compreso di moduli, inverter, contatori e montaggio costa circa 1500-2000 euro per kilowatt che si abbassa progressivamente all' aumentare della potenza.


I condomini:
anche in questo caso si avrà diritto ad una detrazione del 50% ed in aggiunto al servizo di "scambio sul posto (vedi dopo)".


Lo scambio sul posto:
in aggiunta alle detrazioni un impianto fotovoltaico può usufruire del servizio di scambio sul posto. Durante il giorno, quando i moduli producono elettricità, l'energia che non si consuma viene ceduta al gestore che la reimmette in rete. Quando la notte noi non produciamo e abbiamo bisogno di corrente ci viene restituita quella precedentemente ceduta. L'abbiamo fatta facile, in realtà avremo una "compensazione tra il valore economico associabile all’energia elettrica prodotta e immessa in rete e il valore economico associabile all’energia elettrica prelevata e consumata in un periodo differente da quello in cui avviene la produzione".

Coloro che vogliono aderire al regime di scambio sul posto devono presentare, entro 60 giorni dalla data di entrata in esercizio dell’impianto, un’apposita richiesta attraverso il portale informatico del GSE. Il contratto si stipula col GSE per la regolazione dello scambio. Il contratto dura un anno solare, ed è tacitamente rinnovabile. Il portale informatico dovrà essere utilizzato dai produttori aderenti allo scambio sul posto anche per le successive fasi di gestione tecnica, economica e amministrativa del servizio.

Pannelli Solari per il Riscaldamento di casa


Come abbiamo già visto in un precedente articolo relativo al collettore solare termico, i pannelli solari possono essere utilizzati per produrre acqua calda. Il loro uso non è soltanto sanitario, ovvero non li utilizziamo solo per farci la doccia calda, ma potrebbero tornare utili per riscaldare la casa durante la stagione invernale.

In fin dei conti quello che fanno le caldaie a gas è proprio questo. Scaldare l'acqua che va ai termosifoni. Se riuscissimo a farlo con il sole azzereremo la bolletta del gas. Tutto ciò è realizzabile con pannelli solari termici e riscaldamento a pavimento  con pannelli radianti (vedi http://www.riscaldamentoapavimento.org/) , battiscopa, parete o a soffitto.

Già vedo avanzare le vostre obiezioni. Come fare d'inverno a produrre acqua calda quando non c'è il sole e piove, oppure quando il sole è fiacco? Innanzitutto utilizziamo dei pannelli solari heatpipe ovvero sottovuto (vedi foto sotto), che riescono ad essere molto efficienti anche in inverno con poca insolazione oppure solo con la luce del giorno.

L'impianto sarà a circolazione forzata, ovvero l'acqua viene spinta all' interno del circuito a pavimento attraverso una pompa alimentata elettricamente.




Ogni tubo dell'impianto ha al suo interno un altro tubo innestato sottovuoto, senza aria. Tutto ciò è necessario per eliminare le perdite di calore e sfruttare quindi al massimo l’energia solare, ecco perchè sono molto performanti anche nella stagione fredda. I tubi heatpipe sono innestati in parallelo uno dopo l’altro ed inseriti a baionetta al sistema di raccolta acqua. Sono efficienti anche in giornate con poca insolazione, nuvolose, in climi freddi del nord Italia. Ovviamente, in caso di giornate di pioggia che si ripetono nel corso dei giorni il loro lavoro è integrato con una caldaia a gas.


Quindi i pannelli solari termici producono acqua calda. Come si fa ora a scaldare la casa? Utilizziamo il riscaldamento a pavimento a pannelli radianti, ovvero l'installazione di una serie di tubi sotto il pavimento stesi a serpentina per tutta la casa (vedi foto sotto).



I tubi sono connessi ai moduli solari che forniscono acqua calda. Perchè utilizzare il riscaldamento a pavimento e non i normali termosifoni? Con i normali radiatori dovremmo avere una temperatura dell' acqua di 70-80 gradi, con il riscaldamento a pavimento di 35 gradi, quello che si può ottenere con il sole invernale.


La notte quando la temperatura cala sottozero: è chiaro che in pieno inverno, quando magari piove da sette giorni di seguito, i pannelli solari non ce la fanno a portare la temperatura a 35 gradi In quel caso interviene una serpentina elettrica posta nel serbatoio di stoccaggio dell' acqua che la scalda, oppure utilizziamo una normale caldaia a gas che interviene quando la temperatura scende sotto una certa soglia. Ovviamente non avremo riscaldamento a zero emissioni, ma il risparmio è comunque nell' ordine dell' 80%.

Per evitare di rompere il pavimento per l'installazione dei tubi possiamo utilizzare il riscaldamento a battiscopa (vedi sotto) in cui i tubi passano per lo zoccoletto, oppure a parete o a soffitto. Il sistema è sempre lo stesso.



I vantaggi non sono solo relativi al risparmio energetico, con il riscaldamento a pavimento non avremo più in casa zone troppo fredde o troppo calde, ma un calore omogeneo, in più potremo girare per casa scalzi. Lo svantaggio è rappresentato dal fatto che non potremo utilizzare i tappeti. Il riscaldamento a pavimento si può montare anche con il parquet che però deve essere "flottante" ovvero non incollato.

Gli incentivi anche per i Pannelli per produrre acqua calda

Si chiama CONTO TERMICO e, a differenza del conto energia, è dedicato questa volta ai pannelli solari per la produzione di acqua calda. Parliamo di incentivi, ovvero soldi erogati dal GSE, Gestore dei Servizi Energetici, sotto forma di bonifico bancario divisi in tranche annuali per un totale compreso tra 2 e 5 anni per l'acquisto di sistemi ad energia solare. 
Il conto termico è regolato dal decreto del Ministero dello Sviluppo Economico dello scorso 28 dicembre 2012 ed è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale numero 1 del 2 gennaio 2013.

I soldi erogati variano a seconda della potenza dell' impianto o dalle sue dimensioni, i pannelli solari per la produzione di acqua calda non devono superare i 1000 mq, a seconda della grandezza ovviamente gli incentivi diminuiscono. Sono incentivati anche sistemi di solar cooling, raffreddamento con il sole, coibentazione, pompe di calore, termocamini a biomassa e pellet, caldaie a condensazione, isolamento di superfici opache, installazione di sistemi di ombreggiamento o schermatura.

Alcuni esempi di incentivi:

Coloro che sostituiscono la stufa a legna con quella a Pellet con potenza da 10 kw:

caratteristiche del generatore installato:

• 2 rate annuali da 524 € - zona E (ad esempio Milano)
• 2 rate annuali da 431 € - zona D (es. Roma o Firenze)
• 2 rate annuali da 339 € - zona C (es. Bari o Napoli)


Installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda per uso sanitario:

• pannelli solari piani
• superficie lorda dei collettori: 4 mq

incentivo corrisposto dal GSE: 2 rate annuei da 680 €
In questo caso in pratica si copre il 70% del costo dell' impianto. Un impianto per 4 persone costa circa 1500 euro con serbatoio da 300 litri.




Scaldacqua a pompa di calore: incentivo massimo pari al 40% della spesa con limite massimo pari a :

• quantità minore o uguale a 150 litri incentivo di 1 anno 400 euro
• quantità maggiore a 150 litri incentivo di 2 anni 700 euro


Installazione di caldaia a biomassa con potenza minore di 35 kw
durata incentivo 2 anni se in zona C 3465 euro se in zona E 5355 euro


Per conoscere i dettagli dell' incentivo completo il Gse ha messo a disposizione questa brochure esplicativa.


Impianti Fotovoltaici su Pensiline e Tettoie


I pannelli fotovoltaici possono essere non solo installati su tetti o terreni, ma anche su tettoie o pensiline, su frangisole, su un pegolato che permettono ugualmente di godere degli incentivi del conto energia o comunque di ottenere le detrazioni fiscali, anche senza una ristrutturazione edilizia.

Un'installazione del genere ha il vantaggio di ottenere un'integrazione architettonica perfetta aggirando gli stretti regolamenti comunali che vietano, ad esempio, di installare un impianto fotovoltaico nel centro storico di una cittò.

Quali sono le caratteristiche  che devono possedere le pensiline fotovoltaiche? Quale è il loro prezzo? Andiamo per ordine.


In merito alle caratteristiche le disposizioni vengono date direttamente dal regolamento del Gse, Gestore dei servizi energetici che può essere consultato a questo indirizzo.

Si definisce frangisole una tettoia atta alla produzione di ombreggiatura per superfici trasparenti (vetri, porte vetrate, finestre). Nella prima foto c'è un esempio di una tettoia frangisole idonea con pannelli solari, la lunghezza della quale non deve essere superiore al doppio dell’ apertura delle finestre.

Nella seconda foto c'è una tettoia frangisole non idonea perchè la lunghezza supera il doppio dell' apertura delle finestre sulle quali è collocata.

Per quanto riguarda le tariffe incentivanti le tettoie sono equiparate a impianti fotovoltaici su edificio, quindi in maniera attuale (vige il conto energia, al momento terminato) la remunerazione (impianto con potenza compresa tra 1 e 3kwp) è pari a 182 euro per Mwh prodotto nell'anno (tariffa omnicomprensiva) a cui si aggiungono 100 euro per Mwh prodotto come energia consumata in sito.


Ci sono in vendita anche delle pensiline fotovoltaiche in cui poter parcheggiare l'auto. Sono dei kit che vengono installati a terra con tubolari di acciaio. 

Un esempio è quello della Suncarport (in foto al lato) per una potenza di 2,88 kwp per un peso di 1000 chili circa e che misura 4,4 per 4,9 metri con altezza massima 3 metri e minima 2. Prezzo 9mila euro. Sono presenti 18 moduli fotovoltaici a silicio cristallino.

Per quel che riguarda i tetti esistono le tegole fotovoltaiche prodotte da Rem Energies che sostituiscono completamente i coppi di una tettoia. All' interno di ognuno di essi c'è una cellula in thin film che ha, ovviamente un rendimento piú basso rispetto ad una pannello in silicio cristallino.

Il mercato dei pannelli fotovoltaici in Europa le previsioni

Non sarà un grande anno quello del 2015 per la vendita dei pannelli fotovoltaici. La contrazione in Europa prevista sarà del 26 % (fonte solarbuzz). I motivi sono diversi: la crisi, ma soprattutto il taglio degli incentivi al fotovoltaico di molti governi europei. In Italia il conto energia giunto alla quinta edizione è praticamente agli sgoccioli, il tetto massimo di 6,7 miliardi previsto dal decreto del 5 luglio 2012 è praticamente stato quasi raggiunto.

Il mercato si sta spostando in Asia. E' qui che i costruttori di pannelli fotovoltaici stanno concentrando il loro interesse e le previsioni per il 2015 fanno pensare a +50%.

Sarà la politica ancora una volta a fare la differenza, almeno in Italia. L'arrivo del Movimento 5 Stelle che ha fatto dell'energia pulita una delle sue battaglie potrebbe portare ad nuovo Conto energia, il sesto, magari più ricco. A quel punto il settore potrebbe esplodere di nuovo, grazie anche al prezzo dei moduli che è in costante caduta (un sistema da 3 kwp, magari di tipo cinese, costa circa 6-7 mila euro). 

La crescita del mercato europeo potrebbe così contribuire a spingere la produzione oltre i 40 Gw, arrivando alla soglia dei 45.Tuttavia, senza modifiche significative alla direzione politica attuale nei diversi mercati europei, un rimbalzo è difficile da immaginare. Con l' instabilità macroeconomica, è molto più probabile che i mercati asiatici guideranno in futuro il settore fotovoltaico con la Cina a fare la differenza.

Nel 2013 è infatti molto probabile che la domanda proveniente dalla Cina rappresenti oltre il 50% del totale del mercato asiatico. Tuttavia, date le controversie commerciali in corso, molte delle quali riguardano proprio i moduli prodotti in Cina l'equilibrio Cina / Europa l'equilibrio potrebbe spostarsi.

Ai consumatori però interessa il prezzo dei moduli. Al momento, per il 2015, non si prevedono grossi ribassi, la domanda è in calo, anche se i prezzi sono comunque in flessione ed i produttori hanno diminuito la produzione, mentre qualcuno è andato proprio in crisi (vedi la storia della Sunpower che per salvarsi a ricevuto 1,2 miliardi di dollari dal governo Obama). Come detto se non ci saranno novità sugli incentivi, i prezzi sono destinati a rimanere costanti.

Il rendimento ed i prezzi dei Pannelli Thin Film

I pannelli solari a film sottile , thin layer, sono moduli realizzati tramite il deposito di più strati finissimi di materiale fotovoltaico. A differenza dei classici pannelli solari a silicio mono o policristallino possono quindi essere piegati come delle lastre ed adattati a qualsiasi tipo di superficie, anche curva ed irregolare. 

Di solito sono classificati in base al materiale utilizzato per la produzione: 
-Silicio amorfo (a-Si) e altri film sottile di silicio (TF-Si); 
-Tellururo di cadmio (CdTe
-Seleniuro di rame indio gallio (CIS o CIGS)

I pannelli fotovoltaici a film sottile sono stati utilizzati per la prima volta nelle calcolatrici solari, dopodichè il loro utilizzo si è affermato nei classici impianti. Molte ricerche dicono che il futuro sarà loro, bassi costi di produzione e tecnologia in fase di avanzamento porteranno a superare i loro "cugini" fra meno di 10 anni, abbassando così il prezzo fino a raggiungere la grid parity (stesso costo tra produzione di 1 watt di energia elettrica con fotovoltaico e acquisto presto compagnie).

Perche sceglierli: vengono utilizzati per l'installazione sui tetti degli edifici, specialmente quando devono essere integrati architettonicamente. E' questo il loro punto di forza. Visto che sono flessibili, si adattano a qualsiasi superficie, seguendo il profilo dell'edificio. Pesano inoltre pochissimo rispetto ai tradizionali pannelli fotovoltaici è possono essere calpestati (con cautela). Possono quindi essere installati non solo sui tetti, ma anche verticalmente sulle finestre, o in qualsiasi altro luogo in cui i tradizionali pannelli a silicio non entrano perchè poco adattabili. 

Integrazione architettonica dei pannelli solari significa non solo "mimetizzazione" e quindi la possibilità di installare un impiuanto anche in case che si trovano in centri storici, ma anche usufruire di ghiotti incentivi del conto energia superiori a qualsiasi altro tipo di impianto. 

Svantaggi: il loro rendimento è minore rispetto agli altri. Se un pannello fotovoltaico di tipo economico, riesce ad avere un rendimento del 15%, i thin film difficilmente vanno oltre l'8%. Insomma la metà. 

Questo significa che per avere la stessa produzione di energia di un impianto a silicio cristallino ci vuole il doppio dello spazio. Per 3kwp quindi circa 55-60 mq.

I prezzi: First Solar, una delle più grandi compagnie al mondo produttrici di moduli fotovoltaici, sostiene che nel 2020 il prezzo per watt di un modulo thin film arriverà a costare 70 centesimi di dollari. Un impianto da 3 kwp costerebbe quindi poco più di 2mila dollari. Al momento accontentiamoci di un prezzo approssimativo compreso tra 1,2 e 1,8 euro per watt, in attesa che la grid parity sia raggiunta.

I produttori: in Italia sono in molti a distribuire pannelli thin film. Citiamo Bosch, Kaneka, Sharp, Sunpower, Conergy.

Guadagnare senza Conto Energia con un Impianto Fotovoltaico

Guadagnare senza il Conto Energia installando un impianto fotovoltaico si può, anche perchè, diciamoci la verità, le tariffe incentivanti si sono abbassate moltissimo. Ma c'è dell' altro, con il quinto conto energia siamo arrivati a 6,5 miliardi erogati annui (vedi contatore sito Gse), il decreto che lo regola (d.m.5 luglio 2012 pubblicato in G.U.num.159 10 luglio 2012) prevede la cessazione dello stesso 30 giorno dopo il raggiungimento di 6,7 miliardi. Mancano solo quindi 200 milioni da erogare e poi ci sarà bisogno di un eventuale sesto conto energia.

AGGIORNAMENTO: il conto energia è terminato.

Possiamo però installare il nostro impianto senza usufruire degli incentivi sulla tariffa omnicomprensiva (tra l'altro tassata ai fini Irpef), ma approfittando delle detrazioni del 50% spalmabili in 10 anni (fino al 30 giugno 2013, dopodichè passeranno al 36%) per interventi che riguardano il risparmio energetico (vedi Articolo 11 del DECRETO-LEGGE del 22 giugno 2012, numero 83). Il Governo Renzi ha prolungato l'agevolazione fiscale al 31 dicembre 2015, dopodichè passerà al 36%.

Se utilizziamo quindi un impianto economico, ad esempio con moduli cinesi venduti a prezzi che oscillano tra 1 e 1,5 euro per watt (vedi articolo su marche e costi), che non può usufruire del premio al 10% per compoenti made in UE e utilizziamo lo scambio sul posto, la convenienza sembra ancora esserci.

In attesa di un ulteriore abbassamento dei prezzi dei pannelli fotovoltaici per arrivare alla cosiddetta Grid Parity ed, in attesa del sesto conto energia, se mai dovesse arrivare, la soluzione delle detrazioni fiscali non è da prendere sottogamba nell' ambito della convenienza. 

Conto Energia 2013 per pannelli fotovoltaici

Coloro che hanno intenzione di installare un impianto fotovoltaico nel 2013 per godere delle tariffe incentivanti devono fare in fretta. A fine dicembre infatti il Gse, Gestore dei Servizi Energetici, ha comunicato che si è raggiunta quota 6,5 miliardi di euro di incentivi erogati annualmente. Il decreto Ministeriale del 5 luglio 2012 che regolamenta il quinto conto energia recita chiaramente che "il presente decreto terminerà di essere in vigore 30 giorni dopo il raggiungimento di 6,7 miliardi di euro erogati".

A disposizione ci sono quindi circa 200 milioni di euro per il 2013 che difficilmente basteranno per arrivare a primavera. Forse saranno sufficienti per vedere la nascita del nuovo Governo, le elezioni politiche nazionali sono state fissate a fine febbraio, che dovrà necessariamente scrivere quello che sarà il Sesto Conto Energia.

In ogni caso le tabelle con le tariffe per il 2013 sono state fissate proprio dal vecchio d.m. del 5-7-2012, quello relativo al quinto conto energia.

Per il 2013 ci sono a disposizione per impianti con potenza compresa tra 1 e 3 kwp installati su edifici:
-182 euro per Mwh (tariffa omnicomprensiva) da aggiungere a 100 euro per Mwh come energia consumata in sito.


se installati in altri modi (a terra, serre ecc): 
-176 euro per Mwh (tariffa omnicomprensiva) da aggiungere a 94 euro per Mwh come energia consumata in sito.



con potenza tra 3 e 20 kwp su edifici:
-171 euro per Mwh (tariffa omnicomprensiva) da aggiungere a 89 euro per Mwh come energia consumata in sito.


se installati in altri modi (a terra, serre ecc): 
-165 euro per Mwh (tariffa omnicomprensiva) da aggiungere a 83 euro per Mwh come energia consumata in sito.


Per gli impianti integrati architettonicamente, con i pannelli fotovoltaici che si possono installare ad esempio nei centri storici, se la potenza è entro i 20 kwp ci sono 242 euro per la tariffa omnicomprensiva e 160 euro per MWh per l'energia consumata in sito.

Coloro che non hanno fatto in tempo ad entrare con Il conto Energia, in attesa di una sesta edizione, possono comunque acquistare un sistema fotovoltaico senza incentivi che conviene comunque grazie alle detrazioni fiscali.